Il candido edificio religioso della Chiesa di Santa Maria degli Angeli si adagia sullo Ionio, lungo la riviera di Gallipoli vecchia, con il suggestivo pannello di maioliche raffigurante la Madonna Assunta in Cielo, incastonato sul prospetto frontale in carparo, dal gusto un po’ ellenico.
La Chiesa nasce nel 1663 come congregazione di pescatori e contadini ai quali nel corso del 1700 si aggiunsero anche artigiani ed artisti.
L'altare centrale è dominato da una tela raffigurante Santa Maria degli Angeli. Ai lati sono posti in quattro nicche i santi co protettori: San Giuseppe, Sant'Andrea, San Giovanni Battista e Sant'Isidoro.
Di notevole interesse i...
Date e orari
generic.from 01-01-2024 generic.to 31-12-2024
generic.timeTables 10:00 - 12:00 generic.secondaryTimeTables 17:00 - 21:00
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Opere Principali
Sul prospetto dell’oratorio è collocato un bel pannello maiolicato realizzato nel 1942 dalla ditta napoletana Raffaele Vaccarella, raffigurante la Madonna Assunta in cielo, sostituendo l’affresco eseguito nel 1875 da Giuseppe Pagliano.
All’interno decorano le pareti laterali quattro grandi dipinti realizzati nel XVIII secolo da Diego Oronzo Bianchi, pittore originario di Manduria: La Moltiplicazione dei pani e dei pesci; La Distribuzione dei pani; La Disputa tra i dottori della chiesa; Le Nozze di Cana.
Nella seconda metà dell’ottocento, fu abbattuto il vecchio altare ligneo per dare spazio al nuovo altare in pietra leccese e stuccato in finto marmo policromo, realizzato nel 1876 dallo stuccatore Mastro Luigi Schiavone di Monopoli. Al centro del dossale è collocata la pala con l’immagine della Madonna degli Angeli (sec. XVII) attribuita alla bottega di Gian Domenico Catalano. Ai lati nelle rispettive nicchie, le quattro statue lignee policrome dei protettori della confraternita: sant’Andrea, protettore dei pescatori; sant’Isidoro, patrono dei contadini; san Giuseppe, protettore degli artigiani e san Giovanni Battista, protettore degli artisti.
Tra le opere scuoltoree, situate in apposite nicchie a muro, sono custodite le statue ottocentesche di cartapesta leccese, del famoso Achille De Lucrezi, che realizzò nel 1866 “il Crocefisso” e un “Cristo morto” e poi ancora nel 1895 la “Madonna Assunta in cielo”. Un’altra statua raffigurante la “Madonna degli Angeli” fu commissionata a Napoli nel 1825. Il simulacro dell’Addolorata (manichino vestito) fu invece donato nel 1824. Sul controprospetto vi è la cantoria dove fu collocato il settecentesco organo, opera dell’organaro tarantino Giuseppe Corrado.
Cenni storici
Le origini di questo oratorio confraternale e della confraternita omonima, derivano dall’altare di Santa Maria di Carpignano, sito nella preesistente chiesa di San Giovanni Battista il cui culto fu importato dalla famiglia Lubelli di Serrano.
Il culto, è direttamente riconducibile al ritrovamento (1568) nella grotta di San Giovanni a Carpignano Salentino (LE), di una immagine bizantina raffigurante la Madonna con Bambino e comunemente chiamata la Madonna della Grotta o di Carpignano. Sin dal 1662 nella chiesa di San Giovanni Battista, oltre alla confraternita sotto lo stesso titolo, è attestata l’esistenza di una congregazione intitolata a santa Maria di Carpignano.
Nel 1663 fu fatto obbligo ai confratelli di erigere un proprio oratorio entro il termine di due anni. Nel termine stabilito (1665) fu dunque eretto il nuovo oratorio che però non fu intitolato a Santa Maria di Carpignano ma a Santa Maria degli Angeli.
L’istituzione della congregazione di Santa Maria degli Angeli, da parte di mons. Montoya che ne dettò lo statuto, aggregava laici del ceto di pescatori e contadini. Nel 1769 si aggregarono le categorie degli artisti e degli artigiani.
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